Pietra Cappa, il simbolo dell’Aspromonte

Avete presente quelle meraviglie che la natura ha il potere di creare? Pietra Cappa è proprio una di queste!

Questo enorme monolite, il più grande d’Europa, si erge in tutta la sua maestosità nel Parco Nazionale Dell’Aspromonte con i suoi 140 metri di altezza e una superficie totale di 4 ettari. Ha ottenuto il riconoscimento come Geoparco dell’Unesco.

Dove si trova Pietra Cappa?

Questo gigantesco monolite è ubicato nell’entroterra della costa dei gelsomini, precisamente si trova al confine tra i paesi di San Luca e Careri. la sua imponente mole permette di ammiralo da chilometri di distanza.

Molte leggende si tramando da generazioni che hanno come soggetto questo enorme masso. (di seguito riporteremo tutte le leggende che si narrano su questo straordinario luogo).

vista dall'alto del monolite Aspromontano

Cosa è pietra cappa?

Il grande monolite è un conglomerato è una roccia sedimentaria composta da clasti (ciottoli) con dimensioni variabili e di natura diversa o meno (nel caso di Pietra Cappa i ciottoli sono di natura variabile, infatti è un conglomerato poligenico). I ciottoli sono tenuti assieme da un cemento, chiamato matrice, che può essere di varia natura: calcite, dolomite, silice etc.

particolare di un fianco del monolite, il quale fa intuire la sua conformazione geologica

Le origini del Nome.

Si narra che il nome in antichità era pietra Gauca, ovvero pietra vuota o cava. Atre voci invece sostengono che il nome cappa deriva dal fatto di che sembrerebbe una coppa rovesciata e poi successivamente trasformata in Pietra Cappa.

Il fascino che questo enorme masso, si unisce al mistero del suo nome, nella vallata delle grandi pietre, oltre ad un suggestivo panorama immerso nella natura nella sua forma più incontaminata; durante l’escursione si entra in simbiosi, con la natura circostante ricca di biodiversità dal fascino primordiale e ancestrale. 

Tutti coloro che vorranno fare visita a questa grande pietra, Torneranno a casa cambiati nell’animo e nello spirito; durante questo percorso si ha la possibilità di ammirare la bellezza selvaggia che solo Madre natura sa realizzare.

Non sarà solamente un’escursione, ma un viaggio interiore, scoprirete che la vera essenza della vita è la natura nella sua forma più pura  e non i muri di cemento e l’asfalto; udirete i versi degli animali del sottobosco e capirete che sono musica rilassante per la mente e lo spirito a differenza delle nostre metropoli caotiche e affollate. L’escursione sarà un ritorno alla natura dove liberare la mente dai nostri impegni quotidiani e dallo stress, il solo ed unico pensiero sarà quello di ammirare tutto ciò che ci circonda.

I resti antichi .

vista dall'alto della vallata delle grandi pietre

I primi resti di antropizzazione che si trovano sono quelli lasciati dal passaggio dei bizantini, lungo il percorso che porta al monolite si trovano i resti di una chiesetta di epoca bizantina; chiamata chiesa di San Giorgio. di quest’ultima sono rimasti in piedi qualche suggestiva colonna e le mura.

I giganti di San Giorgio si ergono a guardia di questa vallata con un panorama mozzafiato, sono enormi castagni secolari che si innalzano imponenti; un’eredità probabilmente che lasciarono i monaci basiliani di un tempo.

la zona circostante a Pietra Cappa è contraddistinta  da insediamenti rupestri, composti da da piccole rocce con grotte e cavità che ricordano i paesaggi antichi della Cappadocia. 

panorama della vallata

Le leggende del luogo.

  • Una delle tante leggende che aleggiano su questa località, la lega al mistero dell’Ordine dei Cavalieri Templari.  Questa leggenda vuole che Pietra Cappa fu la base della Decima Legione Frentese, a cui apparteneva Longino, il legionario che viene  citato nei testi sacri come colui che trafisse il costato di Cristo.
  • Sempre di origine cristiana un’altra leggenda narra che mentre Gesù e suoi discepoli percorrevano il sentiero che porta al grande masso, Egli chiese ai 12  come penitenza di prendere ognuno una pietra e di portala fino in cima. San Pietro prese solamente dei ciottoli per non appesantirsi, ma arrivati in cima Gesù trasformò le pietre in pane fumante, ed egli si ritrovò per le mani solo delle molliche. Resosi conto del suo comportamento sbagliato, corse fino in fondo alla vallate e trasportò in cima il masso più grande che riuscì a trovare; dimostrando a tutti il suo pentimento, poi scagliò il masso lontano e questi si gonfiò trasformandosi nella grande pietra che ammiriamo ancora oggi.
  • Ancora un’altra leggenda narra che da questo gigante di pietra, siano partiti i monaci che fondarono il famoso Ordine di Sion, lo stesso che custodivano il vero segreto del Sacro Graal.

Le leggende che si narrano sono veramente tante, per lo più riconducibili alla cristianità. Come si è soliti dire in ogni leggenda c’è un fondo di verità.,

Vi lascio delle letture interessanti per coloro che hanno voglia di ulteriori informazioni su questo luogo.

Il libro è un racconto di fantascienza ambientato nella zona Aspromontana (Provincia Reggio Calabria – Calabria – Italia) dove sorge il monolite Pietra Cappa. Altri scenari sono il Sistema Solare con i suoi pianeti e satelliti. Trattasi di un racconto che vuole stimolare l’interesse dei giovani verso l’astronomia senza scene di guerre.

Romanzo in cui una umanità arcaica viene descritta con la lingua ingenua di un bambino che si trova, suo malgrado, ad affrontare una realtà sociale alla quale il protagonista si ribella e, alla fine, riesce a sottrarsi, per fuggire ad un destino che sembra segnato da rituali atavici. Domenico Maria racconta una realtà cruda, alla cui spietatezza non si sottrae, ma anzi descrive con una precisione che rende inevitabile l’immedesimazione. Un libro che si snoda con una trama che non mancherà di suscitare interesse, repulsione, consapevolezza di ciò che è stata la dura vita dei pastori di Aspromonte.

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