Nel piccolo paese di Ardore Marina, sul litorale della costa dei gelsomini, in una casa normale come le altre, vi è una persona con una passione particolare e nello stesso tempo affascinate; l’astrofotografia.
Egli passa le notti fotografando le stelle anzi, per essere più specifici, i suoi soggetti non sono le stelle ma bensì oggetti del cosmo come:
Questo signore pratica “l’arte dell’astrofotografia” che, a mio avviso , è una forma di arte a tutti gli effetti; forse qualcuno avrà da ridire qualcosa in merito ma poco importa.
Bruno Monteleone, questo è il nome di colui che realizza immagini mozzafiato degli oggetti celati nelle profondità del cosmo, lontani da noi migliaia di anni luce.
Per riuscire a realizzare tutto ciò, si avvale di un telescopio che viene azionato tramite una montatura; quest’ultima permette di compensare la rotazione del moto terrestre, mantenendo al centro dell’obbiettivo il soggetto inquadrato; che altrimenti uscirebbe fuori campo.
Grazie a questo strumento indispensabile per l’astrofotografia si riescono ad eseguire foto nitide degli oggetti celesti, le quali senza l’ausilio della montatura sarebbe impossibile fotografarli
Fotografia astronomica o più comunemente astrofotografia è una tecnica di uso comune tra gli astrofili di tutto il mondo. Le foto che vediamo pubblicate sono frutto di molte notti insonni.
La luce che proviene dagli oggetti immortalati è debolissima e proviene da molto lontano.
Per ottenere un’immagine finale apprezzabile l’astrofotografo è costretto a fare centinaia di foto di un singolo oggetto.
In una fase successiva alle riprese; con software dedicati si sovrappongono tutte le foto in modo tale da sommare il segnale, questa tecnica è chiamata stacking.
Questa fase di post produzione è molto importante, perché permette di avere una immagine finale dettagliata del soggetto.
La tecnica dell’astrofotografia viene anche largamente usata dagli astronomi ma in questo caso per scopi scientifici e ovviamente la loro strumentazione non può essere paragonata a quella di un astrofotografo amatoriale.
Nonostante la strumentazione utilizzata da Bruno, nel suo osservatorio “la macchina del tempo” sia semiprofessionale e molto costosa; non si avvicina minimamente ai telescopi utilizzati degli scienziati. Gli astronomi hanno il privilegio di utilizzare strumentazioni sofisticate e in località remote, dove l’inquinamento luminoso è quasi inesistente oppure telescopi in orbita.
Non solo foto.
Bruno non si occupa solamente di astrofotografia ma, dal suo piccolo osservatorio di Ardore, fa anche ricerca.
Grazie a collaborazioni con gruppi di lavoro internazionali, effettua osservazioni sugli asteroidi e fornisce una serie di dati alla comunità scientifica mondiale, come il MPC (Minor Planet Center, sotto controllo della NASA), questi dati contribuiscono alla comprensione di corpi minori che vagano nel sistema solare.
Il lavoro congiunto di migliaia di persone come Bruno Monteleone, danno un enorme contributo alla comunità scientifica, al fine di monitorare questi oggetti vaganti nello spazio, riuscendo a tracciare orbite ,rotazione e dimensione dei corpi vaganti.
Questo lavoro sarebbe impossibile per le agenzie governative come la Nasa, perché richiederebbe un dispendioso impiego di risorse sia in fattore di astronomi che di strumentazione e non meno importante di fondi, difatti questo progetto a cui partecipano migliaia di persone di tutto il mondo è del tutto gratuito e volontario, un ottimo esempio di come contribuire alla ricerca scientifica per il beneficio della comunità.
L’astrofilo amatoriale deve aguzzare il suo ingegno e utilizzare i suoi strumenti fino al limite in modo tale da ottenere delle foto degne di nota. Difatti molte tecniche studiate dagli astrofili sono state in seguito adottate dagli astronomi.
Quindi questi ultimi guardano gli astrofotografi amatoriali di buon occhio.
Il suo osservatorio personale si chiama ” la macchina del tempo”, il nome deriva dal fenomeno che guardando un oggetto nel profondo cielo distante anni luce; in realtà si sta osservando nel passato dell’oggetto. Questo perché la luce impiega un determinato arco temporale per giungere sulla terra ; dunque in quel preciso istante si sta osservando il momento in cui la luce è partita.
Il Planetario Pythagoras di Reggio Calabria organizza serate sui vari lungomari della costa dei gelsomini. Anche a questi eventi Partecipa Bruno Monteleone con altri Astrofili della zona; mettendo a disposizione i propri telescopi e la loro strumentazione a disposizione dei passanti e curiosi che hanno voglia di dare un’occhiata agli astri celesti.
Quindi da oggi, quando alzate lo sguardo al cielo, in una notte stellata, ricordatevi che oltre l’oscurità; lontano da noi anni luce vi sono meraviglie del cosmo.
Le quali dopo un’osservazione attenta e riflessiva ci fanno concepire quanto sia effimera e breve la vita umana se confrontata all’universo.
Allo stesso tempo la scienza ci ha insegnato che noi siamo figli delle stelle, i minerali che ci compongono un tempo erano parte di qualche stella sparsa nell’universo che esplose millenni fa nel cosmo.
Per tutti coloro che volessero cimentarsi nell’astrofotografia vi consiglio di iscrivervi al gruppo Facebook di Bruno Monteleone “Astrofili Della Locride”.
Esperti del settore saranno disponibili a darvi indicazioni su come muovere i primi passi e consigli utili; in oltre troverete le date aggiornate degli eventi organizzati dall’ osservatorio reggino o dal gruppo.
Qualora avreste voglia di documentarvi su questo affascinate hobby vi lascio dei link per delle letture di esperti del settore.
Tutte le immagini sono di proprietà di Bruno Monteleone che ne detiene tutti i diritti di copyright.
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